1 SCHISCETTA!: settembre 2012

27.9.12

Empanadas riviste e corrette

Le empanadas argentine…C’è voluto il mio amico Claudio, compagno  di progetti e di merende sulla rete, a farmele tornare in mente. Facile per lui, visto che è italo argentino, mentre il mio legame con quel Paese è appena appena accennato. Ma le empanadas le preparava, da Dio, un grande amore che veniva da là. Ah, come erano buone quelle empanadas, e non solo perché erano insaporite da una grande passione. Poi il grande amore è finito –come succede il più delle volte- e il ricordo delle empanadas è andato a rifugiarsi  in quel cassetto in fondo al cervello che non si apre mai. Ma ora Claudio, il mio stuzzicatore di idee, me le ha ricordate a proposito di questo progetto di pasti da portare da casa sul luogo di lavoro o di studio. Cosa ci potrebbe essere di meglio di un’empanada , di un fagottino di pasta ripieno di carne ben insaporita, quando comincia a farsi sentire il languorino  di mezzogiorno?  Se volete saperne di più sulla storia e la tradizione di questa specialità da gauchos, cliccate qui, la cara Wikipedia  vi toglierà ogni dubbio. Se, invece, avete voglia di prepararne subito qualcuna per il pranzo fuori casa di domani,  date un’occhiata alla ricetta che segue. Devo però avvertirvi che non è una versione rigorosa delle empanadas argentine. Ci ho messo del mio. E, dato che sono in  Toscana, quel mio è un tocco di toscanità in fatto ad ingredienti. Ma ci sta, credetemi.


Empanadas alla toscana

(per 4 empanadas  da 11 cm,un po’ più piccole delle tradizionali, 
ma a mio parere si mangiano più comodamente)

¾  disco di pasta sfoglia fresca già pronta
¼ di cipolla tritata
70 g di carne di manzo tritata
½ salsiccia toscana
½ uovo sodo
4 cucchiai d’olio d’oliva
1 cucchiaio d’uvetta  ammollata in acqua e strizzata
cumino in polvere
paprica dolce
2 olive toscane denocciolate
2 foglioline  di nepitella
sale

Stendete la pasta sfoglia e lasciatela riposare. Accendete il forno a 200°. Scaldate l’olio e l’acqua e aggiungete la cipolla, fate cuocere fino a che l’acqua è completamente evaporata. Allora aggiungete la carne  e la salsiccia sbriciolata e rosolatele bene fino a che sono leggermente  dorate, aggiungete l’uvetta , la nepitella spezzettata, un pizzico di cumino, uno di paprica e una presa di sale, mescolate bene, continuate la cottura  per un minuto, poi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare. 

Intanto ritagliate tre cerchi dalla pasta . Quando il ripieno è freddo versatene un cucchiaio al centro di ogni disco di pasta. Aggiungete un pezzetto d’uovo e mezza oliva a ogni empanada. Bagnate con un po’ d’acqua il bordo  di ogni disco di pasta e ripiegateli  in due formando delle mezzelune. Con le dita o con una forchetta schiacciate bene i bordi  perché non si aprano durante la cottura. Mettete le empanadas su una placca da forno ricoperta dall’apposita carta e infornate per 12-15 minuti circa. 


La schiscetta di empanadas alla toscana è stata fotografata sulla scrivania di Alessandra B. , veterinaria a Lucca.

25.9.12

Mi porto la Waldorf in ufficio



Sono fermamente convinta che mangiare un’insalata-piatto unico a pranzo sia una delle soluzioni migliori per il pasto  fuori casa. Quando  l'insalata è ben costruita e ben condita calma il languore senza appesantire troppo. Evita, cioè, di trovarsi al pomeriggio con la testa che ciondola e lo sbadiglio facile. Portare un’insalata nella schiscetta per il pasto sul posto di lavoro o di studio è molto più facile di quanto si pensi. Basta avere il contenitore adatto, anche per il condimento, e il gioco è fatto. Ma l’insalata non  deve essere necessariamente quello che si è soliti immaginare, un insieme di fogli , magari con qualche aggiunta, rovesciata in un’insalatiera. Un’insalata può essere anche la farcitura di un sandwich, che diventa così uno snack nutriente senza appesantire troppo. Da queste considerazioni,  l’idea di stamattina di riutilizzare per un’insalata “da sandwich” la fettina di petto di pollo grigliato avanzata ieri sera a cena. Con l’aggiunta di formaggio Emmentaler, uva, mela, sedano, un gheriglio di noce e un buona salsina, è diventata una quasi perfetta insalata Waldorf da schiscetta.


 SANDWICH CON
 INSALATA WALDORF

1 fettina di petto di pollo grigliato

¼ gamba di sedano  vicina al cuore

¼ di mela
1 gheriglio di noce
Emmentaler  20 g
2 chicchi d’uva senza  semi
2 foglie di lattuga iceberg 
pane a cassetta integrale 2 fette
1 cucchiaio di maionese maionese
1 cucchiaio di yogurt  naturale (magro o intero)
sale e pepe nero

Tagliate a lamelle il formaggio. Lavate il sedano , asciugatelo e tagliatelo a rondelle. Tritate il gheriglio di noce. Tagliate a dadini la carne e in quarti i chicchi d’uva.  Sbicciate la mela e riducetela a fettine sottili.  Riunite tutti gli ingredienti in una terrina e conditeli con la maionese in cui avrete stemperato lo yogurt. Aggiungete una presa di sale e un’abbondante spolverata di pepe nero.Lavate e asciugate bene le foglie di lattuga. Farcite le fette di pane con l’insalata ottenuta, tra le foglie di lattuga. Avvolgete il sandwich in carta d’alluminio o in pellicola trasparente perché non perda la morbidezza. 



Il sandwich con insalata Waldorf è stato fotografato sulla scrivania di Elena L., segretaria in un magazzino di autoricambi a  Lucca.   




19.9.12

Quiche: saporita e comoda da trasportare



Eccomi con un’altra  ricetta utile per preparare una pietanza che si possa  trasportare con facilità fino al posto di lavoro o di studio (e consumare con altrettanta facilità!).  Oggi  ho pensato a una quiche ricca e saporita, un piatto che abbina formaggio e verdura, la cui  preparazione non richiede molto tempo, per cui potete mettere a punto il vostro pranzetto di domani   anche mentre fate altre cose. E quanto avanza può finire in tavola nei giorni successivi…
Come tutte le immagini  dei piatti presentati su questo blog, la foto è stata scattata sul luogo in cui la schiscetta è stata poi consumata (in questo caso  il tavolo utilizzato per le pause di studio da un' universitaria).  

Quiche  di finocchi e ricotta

Ingredienti per una torta da cui ricavare 4 grosse fette

1 rotolo di pasta sfoglia rotonda  pronta
2 finocchi
gr. 30 di farina
gr. 200 di ricotta
3 cucchiai abbondanti di besciamella
2 uova + 1 tuorlo 
parmigiano reggiano grattugiato  gr. 80
gr. 40 di burro
noce moscata  grattugiata    
sale e pepe nero

Accendete il forno e scaldatelo a 190°C. Srotolate la pasta sfoglia e mettetela direttamente nella teglia ricoperta da carta da forno. Bucherellatene il fondo con una forchetta. Pulite i finocchi, tagliateli a fettine, sbollentateli per un paio di minuti in acqua bollente , scolateli, asciugateli  e rosolateli in una padella con il burro. Salateli e pepateli a fine cottura. Sgusciate 2 uova in una terrina, unite la ricotta, la besciamella, il parmigiano e la noce moscata. Mescolate con cura, aggiungete i finocchi intiepiditi e continuate ad amalgamare  fino a che il composto è omogeneo.  Versate nella tortiera il composto. Chiudete la torta rivoltando i lembi verso l’interno, spennellatela  con tuorlo e infornate   per 25 minuti circa (quando la torta prende colore).
Suggerimento: potete accompagnare questa quiche con un pomodoro tagliato  a fettine, condito con qualche goccia di extravergine e un pizzico di sale.

La quiche di finocchi e carciofi è stata fotografata su un tavolo di uno degli ambienti comuni utilizzato durante le pause di studio da Lena S. alla Ludwig Maximilian Universität di Monaco di Baviera.